venerdì 21 marzo 2014
giovedì 6 marzo 2014
mercoledì 5 marzo 2014
Carne e formaggi pericolosi come le sigarette per gli over 50
Oltrepassati i cinquant'anni, una dieta con troppa carne e formaggi è pericolosa come le sigarette. I rischi di morte per cancro sono quadruplicati e raddoppiati quelli per altre cause. A rivelarlo è uno studio dell'italiano Valter Longo dell'Università di Davispubblicato su Cell Metabolism.
Foto Afp
Il test - La ricerca ha coinvolto oltre 6.300 persone dai 50 anni in su. Il problema, spiega Longo, è che le proteine della dieta aumentano un fattore di crescita, IFG-1, legato a molte malattie. Dopo i 65 anni, invece, va bene mangiare qualche proteina in più, precisa Longo, perché a quell'età IFG-1 diminuisce e si comincia a perdere peso e a essere più deboli.
Questione di quantità - Una dieta ad alto contenuto proteico equivale ad assimilare dalle proteine il 20% dell'introito calorico giornaliero. Per un adulto di 60 chili significa mangiare 150 grammi di carne rossa e cento grammi di mozzarella al giorno. Una dieta a basso contenuto proteico corrisponde ad assumere meno del 10% delle calorie giornaliere da proteine. Gli esperti hanno osservato che chi adotta una dieta eccessivamente ricca di proteine animali ha un rischio di morte per tutte le cause del 74% più alto rispetto a chi ha una dieta a basso contenuto proteico. Il rischio di morire per cancro è del 353% in più, ovvero più che quadruplicato. Per confronto, il rischio di morte per cancro di un tabagista è del 300% in più(quadruplicato) di quello di un non fumatore.
"Meglio pesce e legumi" - Secondo Longo ''il consumo ideale in proteine per una persona di 60 chili sarebbe di 100 grammi di salmone e 200 grammi di ceci al dì. Carne e formaggio sono sostituiti da pesce e legumi, fonti di proteine più salutari''. Non a caso, conclude l'esperto, ''questo tipo di dieta è molto comune per i centenari del Sud Italia: molti di questi hanno mantenuto diete povere di proteine quasi tutta la vita. Insomma, dobbiamo tornare alla dieta dei nonni''.
Questione di quantità - Una dieta ad alto contenuto proteico equivale ad assimilare dalle proteine il 20% dell'introito calorico giornaliero. Per un adulto di 60 chili significa mangiare 150 grammi di carne rossa e cento grammi di mozzarella al giorno. Una dieta a basso contenuto proteico corrisponde ad assumere meno del 10% delle calorie giornaliere da proteine. Gli esperti hanno osservato che chi adotta una dieta eccessivamente ricca di proteine animali ha un rischio di morte per tutte le cause del 74% più alto rispetto a chi ha una dieta a basso contenuto proteico. Il rischio di morire per cancro è del 353% in più, ovvero più che quadruplicato. Per confronto, il rischio di morte per cancro di un tabagista è del 300% in più(quadruplicato) di quello di un non fumatore.
"Meglio pesce e legumi" - Secondo Longo ''il consumo ideale in proteine per una persona di 60 chili sarebbe di 100 grammi di salmone e 200 grammi di ceci al dì. Carne e formaggio sono sostituiti da pesce e legumi, fonti di proteine più salutari''. Non a caso, conclude l'esperto, ''questo tipo di dieta è molto comune per i centenari del Sud Italia: molti di questi hanno mantenuto diete povere di proteine quasi tutta la vita. Insomma, dobbiamo tornare alla dieta dei nonni''.
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martedì 4 marzo 2014
Cosa Arriva Sulle Nostre Tavole
Il record è del sale. Quello che mettiamo nell’acqua della pasta potrebbe essere stato “prodotto” anche 5 milioni di anni fa. Essendo un minerale non si degrada col tempo. Ma anche altri alimenti di origine vegetale e animale possono oggi, grazie alle nuove tecniche di conservazione (vedere riquadro nella prossima pagina), durare molto più a lungo di quanto succedeva fino a pochi anni fa. La carne surgelata che ci viene servita al ristorante può essere appartenuta a una mucca uccisa 6 anni prima. Le foglie di tè e i chicchi di caffè che abbiamo in casa sono forse stati staccati dagli alberi una decina di anni fa. La verdura in scatola rimane commestibile per 5 anni. L’acqua in bottiglia può essere sgorgata un anno e mezzo fa. E le acciughe sott’olio della pizza sono state probabilmente pescate molti mesi (fino a tre anni) fa.
Le difeseIl problema è però che, per quanto siano ben conservati e rimangano commestibili (quindi commerciabili), molti prodotti perdono col tempo le loro qualità nutritive e (in parte) il sapore. Più rimangono sugli scaffali, o in frigo, più il loro contenuto di vitamine diminuisce, mentre proteine, grassi e zuccheri vengono disgregati dagli enzimi dei batteri e dalle eventuali muffe. Inoltre, anche se la confezione tiene, il contenuto iniziale di batteri, in genere bassissimo, può aumentare. E non c’è frigorifero che tenga. Come fare allora, mancando in genere informazioni sulla data di confezione, a evitare di acquistare prodotti troppo vecchi? Di norma i prodotti alimentari hanno un continuo ricambio e vengono consumati molto prima della data di scadenza, fissata peraltro in base a criteri precauzionali che tengono conto di tutti i tipi di degrado possibili. Ma le associazioni dei consumatori consigliano di controllare sempre la data di scadenza. E di evitare gli acquisti quando è troppo vicina. Tenendo però conto che tra alimento e alimento ci sono molte differenze.
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lunedì 3 marzo 2014
Il Cibo Uccide più dello Smog
Oggigiorno INTEGRARE non è una moda, ma UNA NECESSITÀ!
Infatti, se una volta Frutta & Verdura erano sufficienti per avere i giusti nutrienti, oggi, purtroppo, questo
non è più possibile!
non è più possibile!
Troviamo tutta la Frutta e tutta la Verdura ogni mese dell’anno e questo porta
ad una CADUTA DRASTICA dei valori nutrizionali!
ad una CADUTA DRASTICA dei valori nutrizionali!
Qui sotto una Tabella riporta i reali valori di alcuni frutti e alcune verdure: il valore nutrizionale è molto diminuito!
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Occhio a cosa Mangiate
Mercurio nel pesce e negli alimenti
Fattori che influenzano la concentrazione di mercurio nel pesce
Nella maggior parte degli alimenti la concentrazione di mercurio è al di sotto del limite di rilevabilità strumentale. Questo metallo può tuttavia contaminare alcuni cibi, come il rene ed il fegato della selvaggina o i cereali ed i funghi cresciuti in terreni inquinati. La maggiore fonte di assunzione (70-90% del totale) è rappresentata dal pesce ed in particolar modo da quello pescato in zone marine contaminate. Per questo motivo, le concentrazioni di mercurio negli alimenti ittici presentano un alto grado di variabilità, dipendente da vari fattori.
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Ubicazione:
Orbassano TO, Italia
Troppo grassi i ragazzi europei Italiani inclusi
I ragazzi europei sono troppo grassi.
Lancia l’allarme l’Organizzazione mondiale della salute, sede europea, con dati davvero preoccupanti.
Cosa non va nel nostro Paese?
Cosa non va nel nostro Paese?
L’11,3% delle calorie totali assunte dalla popolazione italiana proviene da acidi grassi saturi, superando la dose raccomandata di massimo il 10%. Altro problema fondamentale dei nostri ragazzi è l’inattività fisica: circa il 60% dei 15enni italiani non è sufficientemente attivo, si legge nel report.
“La nostra percezione è che il sovrappeso sia diventato la norma nei bimbi europei – spiegano gli autori – L’inattività fisica abbinata ad una cultura che promuove cibi economici e di scarsa qualità ricchi di sale, grassi e zuccheri sono fatali”.
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